martedì 21 giugno 2011

La diversità è di Moda

Ciao a tutti/e,

in questi mesi ho continuato il percorso che vi ho raccontato nei post precedenti, coinvolgendo Paolo, Giacomo, altre associazioni ed insieme abbiamo costruito un nuovo progetto che si chiama “La diversità è di Moda”. Io, Paolo e l'Associazione “Cinzia per Botticino” Sabato 11 Giugno 2011, presso il Teatro “Don Tadini” abbiamo avuto il piacere di farlo conoscere alla cittadinanza bresciana.
Ringrazio coloro che sono intervenuti, tutte le persone che hanno partecipato e collaborato alla buona riuscita di questa iniziativa. Sono felice che ci fosse tanta tanta gente...


Paolo Ranzani, Cinzia Rossetti, Emanuele Busi, Valentina Fanelli

Intervento: “La femminilità della donna”
                  Valentina Fanelli


“….Ma cosa vuol dire essere femminile? Ma soprattutto chi è femminile? Essere Donna non significa immancabilmente essere anche femminile, essere donna è uno status essere femminile è un ruolo da interpretare, che spesso può facilitare ma che in altre situazioni ostacola o non viene riconosciuto o addirittura negato, come è il caso di molte Donne disabili. Nel pensiero comune ci si aspetta che la donna, sia colei che adempia al ruolo di moglie, madre, che si occupi della cura , che sia il lato “dolce” della comunità, quello sensuale ed affettuoso. Ma non voglio spostarmi dalle domande iniziali che mi sono posta e ritornare a riflettere sulla femminilità quotidiana che incontriamo tutte e tutti ogni giorno. Dando un'occhiata in giro mi sono detta se l'essere femminile poteva essere una cosa per tutte o se meglio tutte sceglievano di essere femminili. Un bel dilemma, visto che mi sono trovata di fronte due mondi la pseudo-femminilità (per intenderci quella finta femminilità proposta dai media e che molto spesso vediamo accanto a noi al supermercato) e una femminilità fatta di gesti spontanei, di sentirsi bene nei propri panni, di non dover sposare un unico modello di femminilità ma di essere DIVERSAMENTE femminili. A questo punto ho pensato che ogni Donna, può sceglierlo, che ognuna possa riconoscersi in un modello di femminilità che le è proprio, senza doversi sottomettere a clichè o pregiudizi. Diciamo la verità questa è ancora una strada lunga per le donne così dette “normodotate”, proviamo ad immaginarci per le Donne disabili, che spesso appaiono ai nostri occhi prima come persone disabili e poi come DONNE. Assurdo se ci pensiamo, ma succede proprio questo ed è su questo che sarebbe importante aprire le nostre menti per attivare sempre di più un cambiamento culturale. DONNA ancor prima di qualsiasi altra etichetta, di qualsiasi altra condizione che lega le persone ad altri status, giovane vecchio, madre figlia, avere una disabilità o meno. Ed è questa che può a mio avviso aiutare le Donne disabili a impadronirsi di un ruolo che spetta loro di diritto, di adempiere a tale “compito”, che spesso per paura viene negato sin da subito, pensieri più o meno consapevoli possono essere come questo: non mettiamole intesta l'idea di poter essere seducente o provocate. Ovviamente questo senza dare colpe a nessuno, la maggior parte delle persone care lo fanno per amore, per proteggere, ma a volte questo non aiuta.
Non ci sono risposte esaustive, ciò che volevo era suscitare anche in voi curiosità e portarvi a fare una riflessione. Volevo concludere pensando al coraggio e alla sfida che ci aspetta, riportando una cosa che mi è stata detta da una Donna disabile: pensa mi dice anche io sono vissuta in un contesto familiare dove l'essere femminile era un tabù eppure la mia forza e il credere fortemente che prima di essere una persona disabile ero e sono una DONNA, mi ha permesso di sganciarmi e di riconoscere la mia femminilità e di farla valere.
Come da brava psicologa:) (perdonate la mia deformazione professionale) ho pensato: quella famiglia le ha dato una cosa fondamentale, non so in che modo ma questo non importa, le ha dato un dono preziosissimo che è la possibilità di vedersi e viversi come una persona LIBERA al di là di qualsiasi altra cosa e con essa la FORZA E LA DETERMINAZIONE di essere ciò che è oggi.”

Paolo Ranzani, Cinzia Rossetti, Elisabetta Nicoli, Valentina Fanelli


Di seguito abbiamo riproposto l'esperienza vissuta da me e Paolo tratta dalla puntata “Visabili”, Racconti di Vita, Rai Tre:


Paolo parla delle sue esperienze fatte in precedenza, partecipando al progetto "OPEN TO ALL" con una mostra fotografica che conteneva scatti inediti realizzati da otto fotografi torinesi e concepiti come un percorso di conoscenza, condivisione e approfondimento sui temi dell’inclusione e della quotidianità. Le sue immagini ritraevano storie di disabili di successo, che hanno saputo far fronte a gravi menomazioni in modo straordinario, intitolando questa sua sezione "Disabile a chi?” fissando nelle sue immagini l’innata capacità umana di sopravvivere alle avversità più impensabili.
Racconta l'incontro vissuto con me, dove ha conosciuto le difficoltà di movimento che avevo e "parlando nel tragitto dalla stazione allo studio ha riorganizzato tutto lo shooting fotografico. All'inizio era lui quello più imbarazzato, non sapeva come gestire il rapporto, ma dopo pochi minuti si è tranquilizzato, vedendo il mio entusiasmo, la mia voglia di farmi fotografare, di esistere c'è stato un feeling meraviglioso fino alla fine".
......

Paolo Ranzani, Cinzia Rossetti
 In seguito ha riferito che abbiamo trovato un'agenzia di moda di Torino disponibile ad aprire uno spazio per modelli e modelle disabili.
 

Eccovi il nostro progetto:

PREMESSA
Il progetto “La Diversità è di Moda” nasce dall'obiettivo di affermare che la donna disabile riveste il ruolo di compagna e madre, portatrice di desideri, pulsioni, passioni, interessi, vedendo la vanità nel riconoscimento che ogni essere umano (uomo o donna) ha. Lei è un soggetto attivo in ogni senso: nel donare sostegno, amore e se stessa nella sua essenza. E' bella, femminile, attraente, affascinante, sensuale, intraprendente come tutte le altre donne nel corpo e nella mente. Dato che il suo corpo è bello, sensuale e sexy, da piacere e attrae l'occhio umano, creando forti e entusiasmanti emozioni, è un modello che sa indossare vestiti sportivi, eleganti, intimi... nei cartelloni pubblicitari, nelle riviste e sfilate di moda.
La donna con disabilità vuole Vivere il proprio corpo esaltandolo al meglio. Mostrare un bel decolté, piuttosto che delle gambe mozzafiato e nascondere le sue imperfezioni come qualsiasi altra donna. Desidera anche apparire sulle maggiori riviste di moda; andare ad un party con un abito di “Dolce & Gabbana” confezionato per lei e, perché no, diventare un sex simbol.


La diversità è di Moda” intende:

- Far riconoscere alla società odierna la donna disabile a tutti gli effetti come ogni altra donna nella sua corporeità e mente.

-La Donna disabile è uguale e diversa come tutte le altre donne nel corpo, nella mente e nella vita.

-Mostrare che la donna con disabilità è bella, attraente, audace, affascinante, sensuale, sexy come tutte le altre donne.

- Scardinare lo stereotipo sociale, in cui la donna disabile non è vista e riconosciuta come donna ma disabile, recuperando e dando la giusta dimensione all'immagine di Donna.

Attori
  • Paolo Ranzani.
  • Cinzia Rossetti.
  • Giacomo Alvino.
  • Agenzia di Moda “Fashion Team” di Torino che è conosciuta in tutta Italia. Cura non solo eventi moda e pubblicità, ma anche cinema e fiction.
  • Associazione “Cinzia per Botticino”.
  • Associazione A.M.A di Brescia.

ATTORI DA COINVOLGERE

  1. - Altre associazioni interessate all'argomento
  2. - Agenzie di moda
  3. - Stilisti
  4. - Fotografi
  5. - Comune
  6. - Assessorato alla Cultura
  7. - …......................................

Attività

  • Mostra fotografica “La femminilità è Donna”;

  • Propaganda con locandine, cartelloni pubblicitari con immagini di donna disabile;

  • L'agenzia di Moda di Torino “Fashion Team” apre un ramo d'azienda per modelle e modelle disabili.


Paolo Ranzani, Cinzia Rossetti, Elisabetta Nicoli


Se desiderate avere altre informazioni o porre domande, scrivete pure.

                         A presto

                               abbraccio

                                       Cinzia


* Fotografie scattate da Vassi Vasilios